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Tempistiche

 

 

Mi è capitato di incontrare sul social network, il messaggio di un aspirante pellegrino che si proponeva il Camino Frances in 23 giorni. L'impresa è fattibile, ma solo tecnicamente, lo spirito necessita di un tempo dilatato all'inverosimile..... forse non basterebbero alcuni mesi.

È chiaro che in un mondo come il nostro, questo non diventa proponibile, ma in una società passata attraverso il tritatutto del mito futurista della dinamica e della velocità, il recupero della lentezza dei passi, della fatica legata allo sforzo fisico piuttosto che a quello mentale, riporta la vita su binari che si scoprono, giorno dopo giorno, degni di essere vissuti.

Il messaggio di Santiago è chiaro, ma non tutti lo hanno percepito a pieno, io per primo. 

Mano a mano che l'esperienza si allontana mi rendo conto che Santiago è stata la scusa, il mezzo, non il fine.

Credo che sia questo il motivo per cui penso che farò ancora (se il mio fisico lo consentirà) il Camino de Santiago e lo farò nei tempi più ampi che riuscirò a ritagliarmi, il percorso interiore è ben più lungo di qualche centinaio di chilometri e non ha necessariamente una meta che si chiama Santiago.

 

9 settembre 2013

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