top of page

Il doppiaggio della meta' - 7 giugno 2013

 

Passo dopo passo puo' succedere che si arriva a quota 408,5, la meta' esatta del cammino e tutto deve ancora cominciare.

Gli ultimi giorni di Camino sono stati piuttosto noiosi, la stessa strada brecciolata, che non finisce mai, lungo le carrettere provinciali, dove non passa nulla che non siano mezzi agricoli.

La media degli Albergue, sia pubblici che privati, continua ad essere buona, cosi' come la qualita' del cibo, seppure la varieta' appartenga poco a queste terre.

In compenso i ramarri spuntano lunghezze intorno ai 30 cm. e consistenze da 3 cm. per la lunghezza.

Il tempo e' clemente, ma cambia molto repentinamente.

I pellegrini sono una razza strana, mi ero lanciato in improbabili ipotesi nazionalistiche, ma la verita' e' che gli imbecilli sono trasversali e non hanno certificato di provenienza.

Dal mio punto di vista, entrare in un alberge di pellegrini e' come entrare in una chiesa o in una moschea, tenere il rispetto massimo per tutti i presenti che hanno alle spalle una giornata faticosa, mentre trovo imbecilli che con spiccato accento italiano settentrionale, si lanciano in proposte per i programmi serali, proprio mentre altri pellegrini stanno dormendo o cercando di recuperare le energie per affrontare la giornata successiva.

In altri tempi, il regime franchista avrebbe usato la garrota, contro questa stupidità da villeggiante "pago pretendo". Ovviamente è un paradosso, tuttavia un minimo di attenzione agli altri (dato quello che si sta facendo) non guasterebbe.... è solo una banale questione di buona educazione.

Ma evidentemente, dobbiamo fare i conti anche con questo aspetto meno piacevole.

Comunque oltre alla meta' del percorso, con Sahagun abbiamo superato anche la meta' geografica. Le condizioni fisiche si fanno pesanti, speriamo di farcela

 

bottom of page