
Il Cammino di Santiago
da laico

La noia
Dal diario del Viandante
Terradillos de los Templarios 05 Junio 2013
Sono alloggiato nell'albergue "Jacques de Molay", il capo supremo dell'Ordine dei Templari, barbaramente ucciso sul rogo nel 1300 e spiccioli, dal re di Francia in combutta col Papa... i quali temevano che il troppo potere dell'Ordine potesse offuscare la loro potenza.... una bella accoppiata quei due.
Comunque sia, questo posto è magico e c'è radunata tutta la migliore combriccola di ieri.... ma andiamo con ordine, altrimenti è inutile.
Sveglia dei tromboni francesi, che incuranti del fastidio che arrecano, si muovono di buon'ora come ciclopi bionici, con quel cazzo di fascio luminoso emanato dalla torcia a led, che portano legata alla fronte. Controllo l'improperio che stava per passare attraverso le corde vocali e decido che è ora di alzarsi, una lunga giornata mi aspetta in quello che fu territorio controllato dai Cavalieri Templari.
Alle 7.05 sono in strada e attraverso il ponte sul fiume Carriòn. Nella luce mattutina incontro la superiore delle sorelle augustiniane, che saluto con calore, dandole le ultime informazioni pratiche circa l'intervento da fare sull'ordenador dell'albergue e, dopo averle stretto le mani e scambiato un sorriso, riprendo il mio percorso.
Le indicazioni mi dicono di seguire la strada provinciale, fin quando non si arriva a un tracciato di 12 km. su una strada romana. I gruppi di pellegrini si sono compattati, siamo diverse decine, su una strada dritta, come solo i romani sapevano costruire, sotto un tiepido sole e con l'acqua che finisce rapidamente. Non ci sono fontane.
La buona sorte vuole che un imprenditore spagnolo abbia costruito una baracca all'interno di un recinto incolto, corredandolo di qualche tavolino e qualche sedia. L'offerta è eccellente, banane, mele, bibite e acqua, persino bocadillos e merendine assortite. Siedo al tavolo con un catalano che sta facendo la seconda tappa del Camino de Barcelona (1700 km.), dopo breve si aggrega una coppia romana che ha diviso il Camino Frances in tre anni.... facciamo colazione insieme.
Si riprende la strada e fino a Calzadilla de la Cueza, dove la sosta per un bocadillo e una caña sono d'obbligo, nonostante la colazione precedente.... la giornata non è caldissima, ma le piogge dei giorni precedenti mi avevano privato del gusto delle soste per mangiare qualcosa all'aperto, guardando in faccia il sole. La strada prosegue fino a Ledigos, altra birra....
Finalmente l'arrivo alla roccaforte templare, nell'albergue intestato al suo ultimo capo.
Tutto sommato una tappa noiosa, veramente poco divertente. Confidiamo nelle prossime.