top of page

On the road again

Dal Diario del Viandante

Villadango del Pàramo 11 junio 2013

 

Gli ozi di Leòn sono finiti.

Da un lato mi sento sicuramente meglio, tre giorni di riposo e i farmaci hanno fatto il loro mestiere, dall'altro non mi sentivo di abusare ulteriormente dell'infinita ospitalità dello staff del "San Francisco de Asis".

Lunedì speso a comprare scarpe, borraccia e a trovare una soluzione per la chiusura dello zaino, che si è rotta.

Pranzo a base di pesce in un ristorante vicino al "El Corte Ingles", per 11 euro.

Per cena decido che mi compro un pomodoro, pane, chorizo banane e un coltello (complessivamente 11 euro)

Incontro nuovamente l'uruguayana Jimena col suo spasimante britannico, che sembra avere smaltito i problemi ai piedi, che lo assillavano quando ci incontrammo la prima volta a Hornilla del Camino..... chissà se ha superato anche quelli al cuore.... (e alla fava, diranno i maligni)

La sera mi piombano in camera Juan e Miguel, che saranno miei coinquilini per quella notte, stanno percorrendo il Camino in bicicletta da Madrid. Juan è al decimo Camino, li ha fatti tutti, compreso il Camino Andaluz e tutti in bicicletta. Chiacchieriamo un po' poi vanno a cena e io dormo (21.30). Le gambe mi hanno fatto male come poche altre volte.

Mi addormento come un sasso e mi sveglio alle 5.00 per pausa acqua. Mi riaddormento fino alle 7.30, a quel punto comincio la preparazione per la partenza con moltissima calma.

Saluto l'ospitalero di turno: sono le 8.30 prima di uscire da Leòn mi concedo un desayuno coi fiocchi  in un bar per impiegati di banca. On the road again.... Juan dall'altro lato della strada, ferma la pattuglia, mi chiama a gran voce e mi urla "buen camino", lo saluto con le braccia..

Dopo un paio d'oredi viottolo insipido lungo la carrettera nacional, ne ho già pieni i coglioni. Questa parte del Camino è oltremodo noiosa.

A Valverde de la Virgen mi fermo a una fontana con panche annesse, finisco due borracce d'acqua, le riempio mentre faccio conversazione con due pellegrine piemontesi, esperte montanare si direbbe, entrambe scalze a far respirare i piedi.... dopo una ventina di minuti saluto e riparto.

All'una e mezzo, mi compare davanti, in tutto il suo splendore, l'albergue municipal di Villadangos del Pàramo. resisto e vinco la tentazione di proseguire. Mi fermo qui.

Domani potrebbe essere la volta di Astorga, capitale spagnola del cioccolato. 

 

La normalità

Dal Diario del Viandante

Villadangos del Pàramo 11 junio 2013  tarde

 

Bene, una buona cena a base di spaghetti col tonno e cocomero ci voleva proprio.

La compagnia era composta dalle due piemontesi della fontana, che hanno fatto la spesa e cucinato, due tedeschi, un danese, un belga ed è stata molto piacevole. Ma tutte le belle cose finiscono presto.

È ora di dormire, anzi sarebbe, ma per fortuna ho di fronte una poetica coppia inglese tanto attempata quanto innamorata, che si sussurra cazzate con voce flautata, che fa pendant con un cretino ispanico che parla al telefono come se fosse a casa sua, incurante di chi avrebbe piacere di prendere sonno e riposarsi.

bottom of page