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C'è un senso, forse due.

 

 

Partendo dall'assunto dell'esistenza di Dio, è particolarmente affascinante l'ipotesi che l'aspetto divino dell'esistenza sia in ognuno di noi. Un simile enunciato è bene accolto dalle religioni che considerano il soffio della vita come espirato dal Creatore in persona (ammesso e non concesso che di persona si possa parlare).per dotare l'ammasso di materia di anima e, quindi, di vita.

Volendo forzare la mano al ragionamento potremmo dire che non solo Dio è in ognuno di noi, ma che ognuno di noi è Dio, è manifestazione soggettiva e oggettivante della vita e della particolare unicità con cui ciascuno di noi la vede e la vive.

Potremmo addirittura affermare che l'unica oggettività riscontrabile è quella del singolo soggetto, creando in tal modo un paradosso per cui il termine "oggettivo" perde di significato, così come la parola "verità".

Dio è effettivamente uno e non potrebbe essere altrimenti. È uno perchè ciascuno di noi è un "unicum", non esiterà quindi altro dio al di fuori della verità soggettiva che ognuno di noi "oggettivamente" rappresenta.

 

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