
Il Cammino di Santiago
da laico

Infine Burgos - 1 giugno 2013
Non sapevo come, ma sapevo che i primi 300 km. sarebbero stati piuttosto duri, lo sono stati.
Complessivamente, essere arrivato a questa distanza, mi sorprende. Mai avrei pensato di usare i piedi cosi' tanto in vita mia.
Va da se' che tutto si paga, si paga in vesciche, in unghie divelte, in dolori lombari, di schiena, spalle ipersensibili e chi piu' ne ha piu' ne metta.
La pioggia e il freddo infame che hanno caratterizzato i primi nove giorni di "Camino" (salvo per la splendida domenica trascorsa) hanno dato due giorni di tregua, da due giorni si completa il percorso di tappa senza che una goccia di pioggia di cada addosso. Sono conquiste.
Burgos e' la vecchia capitale del regno di Castilla e Leon e ne mantiene tutta la pomposita', ma e' una citta', per giunta abbastanza grandicella (per i criteri spagnoli), il che significa che il dovere di aiutare i pellegrini in difficolta' e' demandato alle autorita' religiose e laiche connesse col camino.
C'e' una bella differenza se si pènsa che ieri ho cenato in un posto che d'inverno conta 40 anime, ad Atapuerca, patrimonio dell'umanita' dal 2000 per la presenza di insediamenti risalenti al paleolitico.
Tra l'altro il posto si chiama "Comosapiens", gusto giochino fra le parole Comer (mangiare) e Homo Sapiens, inevitabilmente riferito alla principale attrattiva del luogo.
Per ora tutto fila liscio, in una settimana speriamo di coprire la distanza con Leon e poi vedremo.
Se la stanchezza dovesse avere il sopravvento, il ricorso alla Jacotrans (7 €) potrebbe risultare provvidenziale. Per il momento invito a fare il camino solo quelle persone che amano stare in pace e soli, gia' troppi ce ne sono di beoti dediti alla gazzarra e alla quisquilia.