
Il Cammino di Santiago
da laico

La strada è lunga e bagnata.
Dal diario del Viandante 27 maggio 2013
La nottata appena trascorsa è stata teatro di un grandissimo concerto per contrabbassi russanti e sfinteri scorreggianti da parte dei francesi miei compagni di stanza. Allo stentoreo bordone adenoideo, si contrappuntava una serie di colorite flatulenze, che creavano la base sinfonica per i belati emessi dal terzo transalpino. Il concerto è stato seguito mio malgrado fino a quando "più che il dolor, potè il digiuno" e sono crollato dormiente.
Il quarto ospite della camera è un ultraottantenne triestino, che si è strappato il bicipite sull'aereo appena atterrato in Spagna, mentre riprendeva il suo zaino.
Il medico dell'aeroporto gli ha prescritto riposo assoluto e lo ha invitato a non percorrere il Camino.
Il nostro non ha certo seguito i saggi consigli del medico e si sta facendo tutte le tappe del Camino in taxi, nella speranza che la funzionalità del braccio si ristabilisca entro Sarria, ultima partenza utile per l'ottenimento dell'agognata Compostela.
Una figura d'altri tempi, ex paracadutista, ha conosciuto padre Basso e, quindi, sicuramente anche mio padre.
Ci salutiamo cordialmente sorseggiando una tazza di finto cioccolato del distributore automatico. Sono gli ultimi attimi di asciutto, fuori diluvia, evidentemente non si è sfogata abbastanza questa notte e quindi forti precipitazioni fino a Viana, che ben si abbinano al percorso più simile alle montagne russe che a un cammino spirituale.
La cattedrale di Viana è un bellissimo edificio gotico, pesantemente rimaneggiato in età barocca.
Mentre son lì, una signora mi presenta il parroco, che si congratula perchè faccio il Camino. Lo ringrazio un po' confuso, mi chiede la credenziale, la cerco e gliela porgo, vi appone il timbro della parrocchia, l'ambito "sello".
Il cammino continua e arrivo in prossimità di Logroño insieme a un giapponese che mi chiede notizie sulle dimensioni della città. Gli spiego che Logroño è una città molto importante del Pais Basco. Lui sorride, ringrazia e comincia a cantare una specie di mantra con voce gutturale, accelerando il passo verso la città.
La parte antica di Logroño non è granchè, ma neppure deludente. Diciamo che l'aspetto della città non è strutturato per richiamare folle oceaniche di pellegrini.
Proseguo verso Navarrete, passando attraverso l'enorme parco municipale che l'Ayuntamiento di Logroño ha creato e ampliato intorno al sentiero del Camino.
Sta di fatto che arrivo a Navarrete il sesto giorno di Camino..... da non credere.
L'Albergue di Navarrete è gestito da un giovane che ci ha puntato tanto, se non tutto quello che aveva. Gentilissimo, efficiente, attento e generoso. Beviamo insieme un bicchiere di Rioja.
Chiedo informazioni per la cena. Vengo dirottato al "Patio del Camino de Santiago". Musica rock del Ligabue locale e strumenti musicali utilizzati come arredo. Una buona cena e poi a dormire, ne ho proprio bisogno.