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Il film di Buñuel

 

All'inizio del film, Buñuel ci avverte che "in molte lingue occidentali la Via Lattea si chiama anche La strada di San Giacomo" e che "da questo fatto deriva il nome di Compostella, Campus Stella, il campo della stella" per la città di Santiago, in Spagna, collocata sulla traccia della celeste Via Lattea.


Questa città, "dall'XI secolo dopo Cristo e durante tutto il medioevo fu meta - dice la voce fuori campo - di un importante pellegrinaggio. Allora, più di cinquecentomila pellegrini si mettevano ogni anno in viaggio, a piedi, verso Santiago. Venivano da ogni parte d'Europa. Si recavano in Spagna per rendere omaggio alla tomba dell'apostolo San Giacomo. Alla fine del XVI secolo, mentre le guerre di religione ostacolavano seriamente il pellegrinaggio, il vescovo di Santiago fece nascondere le spoglie dell'apostolo per proteggerle. I sacri resti furono scoperti per caso soltanto verso la fine del XIX secolo."
Ma la storia dei resti di San Giacomo non costituisce forse un pretesto per parlare di qualcos'altro? Il termine "Compostella" con cui viene designata la città di Santiago è anche il titolo di un'illustre opera alchemica del XIII secolo dovuta al francescano Bonaventura da Iseo. Si tratta di un manoscritto che nel titolo richiama il nome di uno strumento dell'Arte Reale: la teca in cui gli alchimisti ripongono le cose preziose. Del resto, non è senza significato la tradizione che colloca l'esordio dell'attività alchemica di Raimondo Lullo, Basilio Valentino e Nicola Flamel proprio a partire dal loro pellegrinaggio a Santiago, una città dove per secoli le diverse confessioni monoteiste hanno potuto dialogare liberamente attraverso il sincretismo della Sapienza Ermetica. A Buñuel, tutto ciò doveva essere ben presente, se non altro per aver frequentato in gioventù i circoli parigini della corrente artistica surrealista, che aveva tra le proprie bibbie anche i testi di Fulcanelli.
La Via Lattea narra la fantastica avventura di due pellegrini del XX secolo che viaggiano in direzione di Santiago, ma ritroso nel tempo attraverso i secoli e le varie manifestazioni eretiche alle quali hanno dato luogo i principali dogmi cristiani. All'inizio del loro viaggio, Jean e Pierre, così si chiamano i pellegrini, incontrano un eccentrico personaggio che li sollecita a raggiungere la loro meta, per generare con una meretrice due figli di prostituzione che dovranno rispettivamente chiamare: "Tu non sei il mio popolo" e "Non più misericordia". L'episodio, che rievoca il libro del profeta Osea a proposito dell'infedeltà di Israele nei confronti di Dio, sembra più che altro un pretesto.
Anche se la "Pietra" (Pierre) e la "prostituta" possono essere immagini riconducibili al simbolismo dell'Arte Spagirica, una interpretazione del film esclusivamente in chiave di allegoria alchemica sarebbe senza dubbio fuorviante. Per il momento, si può invece ipotizzare che Jean e Pierre siano soltanto gli apostoli Pietro e Giovanni.
Dopo averli apostrofati con le parole del profeta Osea, il personaggio incontrato dai due pellegrini si allontana, accompagnandosi ad un nano che libera in aria una bianca colomba. Possiamo anticipare che la colomba rimanda in tale contesto alla figura di Maria Maddalena, che nel vangelo di Luca viene presentata come una "peccatrice" e che la posteriore tradizione medievale ha sempre considerato una prostituta. Il termine Maddalena deriva, neanche a farlo apposta, dal toponimo della località di Magdala o Migdal, che rimanda dal punto di vista etimologico al nome della colomba.
Subito dopo lo strano incontro di Jean e Pierre si apre l'episodio in cui vediamo Gesù in procinto di radersi la barba. Sua madre sta accudendo un bambino e rivolge a Gesù queste precise parole: " Figlio mio, non ti radere. Stai molto meglio con la barba! " Questo elemento serve presumibilmente a configurare l'adesione di Gesù alla legge ebraica del deuteronomio, che obbliga gli uomini adulti a portare la barba. Ma la scena della Sacra Famiglia suggerisce inoltre l'idea eterodossa dell'esistenza dei fratelli di Gesù. Al bambino cui pulisce maternamente il viso, la Madonna dice: "Sei tutto sporco! Vai a giocare in strada coi tuoi fratelli. "

 

E' scritto nel testo in sovrimpressione al termine de "La Via Lattea" di Luis Buñuel: "Tutto ciò che nel film riguarda la religione cattolica e le eresie cui essa ha dato luogo, in specie dal punto di vista dei dogmi è rigorosamente esatto. I testi e le citazioni sono tratti sia dalle scritture che da opere di teologia e di storia ecclesiastica, antiche e moderne." 

Proseguendo lungo il loro itinerario, Jean e Pierre incontrano in una locanda un prete ed un brigadiere che discutono appassionatamente di religione. Il prete espone con competenza il principio della transustanziazione del corpo di Cristo nell'ostia della comunione eucaristica: " L'ostia è il corpo di Cristo - dice il sacerdote - E questo è tutto.

 

E non bisogna credere che si tratti di una semplice rappresentazione, di un simbolo, per così dire, del corpo di Nostro Signore. Gli albigesi lo credettero. E anche i calvinisti, certo. E altri ancora. Ma questo è e rimane un gravissimo errore. " E poco dopo aggiunge ancora: " … Credo quia absurdum! La religione senza mistero non sarebbe più religione! Per finire: ogni eresia che attacchi un mistero può essere seducente, a prima vista, ma per gli ignoranti e per gli uomini superficiali … le eresie non riusciranno mai ad oscurare la verità. " Intanto sopraggiunge un'ambulanza e due infermieri caricano il sacerdote sulla vettura. Ecco che cosa si nascondeva dietro a tanta ortodossia, soltanto un pazzo mitomane fuggito dal manicomio.

Eppure, che in quel prete ci fosse qualcosa che non andava si doveva capire fin dall'inizio, in base alla sua affermazione secondo cui i musulmani sono cattolici e gli ebrei lo sono anche di più. L'idea di una essenziale affinità fra le principali religioni monoteiste apparteneva ad alcuni ambienti del pensiero ermetico medievale, contigui ai movimenti eretici che contestavano il principio del sacramento eucaristico. Le opinioni di questi eretici intorno alla natura di Cristo finirono per coincidere con l'opinione che esprimevano i rabbini intorno alla figura del Messia, e con le dichiarazioni del Corano che facevano di Gesù Cristo non il figlio di Dio ma uno dei suoi profeti. Agli eretici medievali, poteva essere in particolare gradita l'idea di un Messia investito di una missione di rinnovamento politico-sociale e di un Cristo che secondo la tradizione islamica riesce a scampare alla crocifissione, venendo sostituito da un sosia. In tale contesto, dire come fa Buñuel che gli ebrei ed i musulmani sono cattolici significa ribaltare i termini della questione, proclamando eretica la chiesa di Roma e riconoscendo l'universalità del cristianesimo propugnato dai cosiddetti eretici.

 

Pierre e Jean si fermano per la notte in una capanna di pastori, nei pressi di una foresta, dove assisteranno ad alcuni riti della liturgia che caratterizzava l'agape dei seguaci di Priscilliano di Avila, vescovo eretico del IV secolo. Uno dei diaconi presenti alla cerimonia annuncia che da Roma è giunta la lieta notizia del decreto dell'Imperatore Graziano con cui Priscilliano viene reintegrato nella sua carica di vescovo di Avila. Priscilliano, trionfante, afferma: " Igitur pars nostra vincit. Non ego haereticus sum, sed ille qui Papae titulum sibi assumpsit.Nostra doctrina ergo vera est, et cito eam aperto in universo mundo predicabimus. "

 

Ma in cosa consiste questa dottrina? Lo apprendiamo da Priscilliano stesso e dai suoi fedeli: " Anima nostra essentia divina est. Sicut angeli, ipsa quoque a Deo creata est. Stellarum cursu regitur. In peccati poenam unita fuit corpori. Corpus nostrum opus daemonis est. Daemon autem existit a principio, sicut Deus ipse. Rem tam indignam et impuram sicut corpus nostro Deum creasse non decet. Corpus carcer animae est. Anima, ut ab eo sese liberet ab ipso separari debet. Corpus humiliare et contenere necessarium est. Delectationibus carnis incessanter submittendum. Ad hoc ut, post mortem, anima mundata ad coelestem sedem redeat."

Si tratta di un "corpus" di credenze gnostiche per nulla inconsueto nelle comunità proto-cristiane dell'Europa nord occidentale del IV secolo dopo Cristo. Ma accanto a queste credenze Priscilliano faceva anche riferimento alle consuetudini della tradizione ebraica. Fatto giustiziare in Gallia dalle autorità romane, si dice che il suo corpo fece ritorno in Galizia, suo paese natale, attraverso la stessa via che a partire dall'VI secolo divenne meta del pellegrinaggio a Santiago di Compostella. Qui si riteneva che giacessero le spoglie dell'apostolo Giacomo, il vescovo della comunità cristiana di Gerusalemme, che alcune fonti non considerate canoniche ritengono uno dei fratelli di Gesù. San Giacomo è leggendariamente considerato il propagatore del verbo cristiano in Spagna e si dice che le sue ossa siano state esumate nel VI secolo nei pressi di Compostella. Degli scavi che risalgono a dopo il secondo conflitto mondiale hanno tuttavia rivelato che in prossimità del santuario si trovano soltanto delle tombe cristiane risalenti al IV secolo e una tradizione autoctona riferisce che le ossa dell'apostolo Giacomo sarebbero in realtà di Priscilliano. 

 l flash back che a questo punto si apre sulla figura del marchese de Sade potrebbe sembrare una digressione, ma in realtà l'ateismo ed il libertinismo da lui professati non sono  altro che  una versione   aggiornata  al razionalismo del sei settecento del pensiero gnostico. " Solo gli uomini immorali non credono in Dio. Peggio ancora! Se lo negano, è solo per soddisfare liberamente le loro passioni, perché un'evidenza non può venire negata. " Dice il signor Richard. Su questo punto egli trova l'approvazione dei propri interlocutori, ma una donna delle pulizie replica che per lei c'è una cosa che è molto difficile da capire: " è che Cristo sia un uomo e contemporaneamente un Dio."  Il signor Richard le risponde con ostentata saccenteria: " Se sapeste quante eresie ci sono state su questo argomento! … alcuni sostenevano che il Cristo fosse soltanto un Dio … Sì, pensavano che il suo aspetto umano fosse soltanto una specie di fantasma, di apparizione. " E subito dopo aggiunge: " E naturalmente non soffrì, non morì, eccetera eccetera … Marcione e i monofisiti sostenevano queste tesi. " Lo interrompe un cameriere: " Anche Nestorio, no? " Risponde in modo un poco azzardato il signor Richard: " Esatto, Nestorio. Altri eretici invece sostenevano il contrario, naturalmente Cristo non era un Dio, ma un uomo, nient'altro che un uomo. " Si da il caso che Nestorio fosse invece condannato dal concilio di Efeso quale "nuovo ebreo" per aver sostenuto che Maria non era la madre di Dio e che perciò Cristo era soltanto un uomo. Marcione era invece un ricco commerciante e sosteneva l'idea di una netta contrapposizione tra "legge" e "amore": Antico e Nuovo Testamento. Egli finì così per escludere dai testi sacri tutto l'Antico Testamento.

A questo punto si apre un nuovo flash back su un episodio della vita di Gesù che viene riferito soltanto dal vangelo di Giovanni, il quale è peraltro l'unico evangelista a riportare anche la discendenza genealogica di Gesù. Si tratta della scena sulle nozze di Cana. Gesù è in ritardo. Un servo gli dice: "Maestro, gli invitati sono tutti arrivati. Vostra madre e i vostri fratelli stanno aspettando. " Gesù gli replica secondo le parole degli evangelisti Marco (3.31) e Matteo (12.47) : " Ecco mia madre e i miei fratelli. Poiché chiunque avrà fatto la volontà del padre mio che è nei cieli, egli mi è fratello, e sorella, e madre. " In queste citazioni, il riferimento di Buñuel all'esistenza dei fratelli di Gesù è esplicito, mentre la scena delle nozze di Cana sembra peraltro alludere ad un suo possibile matrimonio. Di nuovo, siamo ricondotti in pieno XX secolo al ristorante del signor Richard, il quale sta ricevendo dei clienti che si dimostrano incuriositi dal suo discorso. Il signor Richard si domanda come mai di fronte a tanti ciarlatani e visionari, come ad esempio Simon Mago, "solo il Cristo sia riuscito ad imporsi." "Ma perché era l'unico a essere Dio!" Gli fa eco la signora Garnier. Il signor Richard dimostra con un piccolo inchino la sua approvazione. Jean e Pierre, i due pellegrini, che intanto si sono affacciati all'ingresso del ristorante sono cacciati in malo modo. Per espiare il peccato originale, la religione cristiana ha elaborato una nuova forma di gnosi che redime l'uomo, rendendo il figlio di Dio consustanziale al Padre.
Il messaggio di Buñuel è questo. Ma va anche oltre. Per una sorta di proprietà transitiva, il discorso fatto a proposito degli atei vale anche per i cristiani: al fine di soddisfare liberamente le proprie passioni, essi hanno affermato la divinità di Cristo che espia con la propria morte i loro peccati. Il cristianesimo è in pratica la forma più autentica di ateismo.
Jean e Pierre sono giunti a Bordeaux e si trovano nei pressi di un istituto scolastico femminile. Qui assistono al saggio di fine anno delle allieve, la recita di una commedia interpolata da alcuni canoni stabiliti al concilio di Braga contro l'eresia di Priscilliano: " Se qualcuno sostiene che ai cristiani è permesso di avere molte mogli, e che avere molte mogli non è vietato da alcuna legge divina … Anatema su di lui! … Se qualcuno sostiene che nel sacrificio della messa si commette un atto blasfemo verso il sacrificio di Gesù Cristo morto sulla croce … Anatema su di lui! … Se qualcuno sostiene che è impossibile osservare i comandamenti di Dio, anche per chi è in stato di Grazia … Anatema su di lui! … Se qualcuno sostiene che Dio nutre odio per il bambino che nasce e lo punisce per aver commesso il peccato di Adamo … Anatema su di lui! … Se qualcuno, solo perché giudica immonde le carni che Dio ha dato all'uomo per nutrirsi, e non perché desideri mortificare il suo corpo, si astiene dal mangiarne … Anatema su di lui! " Un altro flash back ci porta dalla recita delle allieve dell'istituto Lamartine alla cella di un tribunale dell'Inquisizione, in pieno medioevo. Un eretico nega l'esistenza del purgatorio e dichiara la nullità dei falsi sacramenti della cresima e dell'estrema unzione. " Mi domando se bruciare gli eretici non sia una azione contraria alla volontà dello Spirito Santo. " Afferma un giovane monaco del tribunale. Gli risponde l'Inquisitore: " Ma è la giustizia degli uomini che li punisce! E' il braccio secolare! Gli eretici non sono condannati perché sono eretici, ma per le sedizioni e gli attentati che perpetrano a danno dell'ordine pubblico! "  Jean e Pierre sono al confine spagnolo e facendo l'autostop assistono ad un incidente stradale. Una macchina esce di strada e l'automobilista muore sul colpo. Ma i due pellegrini si accorgono che nel sedile posteriore della macchina c'è un giovane, il quale non è altri che il demonio. " Ma chi è lei? " Chiede Jean. Il giovane risponde: " Un operaio … Un operaio che non sciopera … E là sotto siamo milioni e milioni …" La polemica politico-sociale nei confronti del regime franchista è più che evidente. A questo punto l'autoradio, rimasta accesa, attacca una litania.La voce appartiene allo stesso Buñuel che recita alcuni passi della "Guía de pecadores" del frate domenicano Luis de Granada: " Lagrimas allí no valen, arrepentimientos allí no aprovechan … oraciones allí no se oyen, promesas para adelante allí no se admiten … tiempo de penitencia allí no se da … porque, acabado el postrer punto de la vida, ya no hay mas tiempo de penitencia …" Con perfetta consapevolezza teologica, il demonio così commenta: " Eppure io credo che un giorno anche noi saremo salvati … Il giorno del Giudizio, Dio avrà pietà di noi. " Ma questa è per Buñuel anche la prospettiva di un futuro cambiamento politico per la Spagna.
I due pellegrini riprendono il cammino. Subito si apre un nuovo episodio sulla disputa di molinisti e giansenisti intorno alla dottrina del libero arbitrio e della Grazia nello stato della natura corrotta dal peccato originale. La disputa assume le caratteristiche di un duello alla scherma, intercalato da una contesa verbale che ricorda in modo parodistico le discussioni dialettiche previste dal curricolo formativo della Ratio Studiorum gesuitica. Come in un gioco delle parti, il duello si risolve senza né vinti né vincitori e i contendenti se ne ritornano a casa scambiandosi reciproche cortesie.
Jean e Pierre riprendono il cammino. Giunti oltre confine, nei pressi della baia di San Sebastian, incontrano Francesco e Rodolfo, due giovani studenti del … cinquecento, che li ricompensano di una moneta d'oro affinché alloggino il loro asino presso la locanda del Llopo. Attraverso il simbolismo dell'oro e dell'asino siamo così ricondotti nell'ambito di un'allegoria alchemica.
L'avventura di Rodolfo e Francesco riguarda principalmente il tema della disputa intorno al dogma della trinità e quello dell'immacolata concezione, che si conclude in modo crudelmente sarcastico nel dialogo tra Rodolfo, un prete e una ragazza: Il prete: "Allora, ascoltatemi attentamente. Pensate che Maria è rimasta vergine, prima e dopo la nascita del Salvatore. Naturalmente, alcuni eretici hanno negato questa realtà: per esempio Fotino e Cleobulo. Ma bisogna credere al dogma. Il Cristo è stato generato dalla madre senza infrangere la sua verginità. Lo capite bene?" La ragazza: "Oh, sì! Proprio come il pensiero sprizza dal cervello senza rompere la scatola cranica! " Rodolfo: "E come un raggio di sole attraversa il vetro senza romperlo! " Il prete: "Esattamente. E infine pensate alla sua Assunzione! Pensate che la Vergine è salita al cielo in carne e ossa, portata dagli angeli, e che, da lassù, ella intercede per i peccatori! … Ebbene, se voi volete essere graditi alla Vergine Maria, ricordatevi che a Dio nulla ripugna di più del peccato d'impurità. Sapete perché Gesù non ha risposto a Erode quando questi lo interrogava, e nemmeno ha alzato gli occhi verso di lui?" La ragazza: "Perché Erode era un uomo lascivo e fornicatore, e Gesù non voleva nemmeno guardarlo in faccia! " Il prete: "Perfetto, figlia mia! Dovete guardarvi dalla lubricità come dalla peste! Ricordatevi di quelle sette odiose, gli adamiti o i nicolaiti, che mettevano le loro donne in comune e che si abbandonavano alla lussuria! Sono stati tutti condannati!" La ragazza: "E' scritto: " La casa della donna corrotta è la via del soggiorno dei defunti" " (Proverbi 7.27). Rodolfo: "Signor curato? … E se decidessimo di sposarci, io e lei? " Il prete: "Evidentemente, questo cambierebbe un po' le cose … Ascoltate tuttavia ciò che dice l'apostolo Paolo a questo riguardo … " E' bene per l'uomo di non toccare donna " … E inoltre è giusto che voi sappiate che certi teologi, e san Tommaso tra gli altri, hanno sostenuto che perfino per le coppie legittime l'unione carnale è un peccato veniale." La ragazza: "Io sono vergine, padre. Dunque, sono forse senza peccato! " Il prete: "Non lo dica neppure! Ahimè, figliola, nessuno è senza peccato! " Rodolfo: "Neanche la Santa Vergine? " Il prete: "Lei sì, naturalmente! La Vergine era incapace di commettere un peccato. Ma sapete che Origene, San Basilio e San Giovanni Crisostomo hanno sostenuto che era colpevole di qualche peccatuccio? " La ragazza: "Quali? " Il prete: "Un po' di vanità, può darsi. Desiderio di essere stimata. Hanno anche detto che durante l'Annunciazione aveva dubitato delle parole dell'Angelo. E che, infine, ai piedi della Croce, la sua fede aveva un po' vacillato. 

Al termine del film, i due pellegrini giungono finalmente a Santiago. Qui incontrano una prostituta che appare ai loro occhi una principessa. La prostituta li avverte che la città è deserta, in quanto si è scoperto che la tomba di san Giacomo nasconde in realtà le spoglie di Priscilliano, e pertanto nessuno vi si reca più.

Ai due viandanti non resta altra consolazione che comprare l'amore della prostituta con la moneta d'oro regalata loro da Rodolfo e Francesco. La prostituta dice a Jean: " Vorrei che tu mi dessi un bambino … Lo chiamerò … Lo chiamerò " Tu non sei il mio popolo"! " Pierre allora interviene per chiederle: " E noi? Se lo avremo anche noi due, un bambino?" La prostituta risponde: " Lo chiamerò "Non più misericordia"! " La profezia rivelata ai due viandanti all'inizio del film si compie: la prostituta e i due pellegrini spariscono all'interno di un bosco. Dal medesimo bosco avanzano due ciechi che vanno incontro a … Gesù, il quale è seguito da alcuni apostoli. Gesù: " Ma soprattutto non dimenticate ciò che vi ho appena detto" Pietro protesta: " No, Signore! Dio te ne salvi, tu non puoi morire!" Gli risponde Gesù: "Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini! " Uno dei due ciechi si appella a Gesù chiamandolo figlio di David. Gesù con un po' di terra e qualche sputo ridona la vista ai ciechi, ma raccomanda loro di fare in modo che "nessuno lo sappia" (Matteo 9.30). " Perché non vuoi che si sappia che tu li hai guariti? " Chiede Giovanni. E gli altri apostoli gli fanno eco: come mai, " certe volte, non vuoi che si raccontino i tuoi miracoli? … A Cafarnao ne hai fatti tanti in pubblico! Hai moltiplicato i pani e i pesci e c'erano migliaia di persone!" La risposta di Gesù è quantomai sibillina: " Non sono venuto a mettere pace sulla terra, ma spada! " (Matteo 10.34). E sempre con le parole dell'evangelista Matteo così prosegue: " … Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, e la figlia da sua madre, e la nuora dalla suocera … In verità, in verità vi dico che i nemici dell'uomo saranno quelli stessi di casa sua! "
Quale è dunque la "pietra filosofale" nascosta nella Grande Opera di Buñuel? Penetrarne il senso è difficile. L'unica certezza è data dalla centralità che egli attribuisce alla figura di un Messia eretico, che non è venuto a portare pace sulla terra, ma spada. Un Messia che discende direttamente dalla stirpe di Davide, un Re d'Israele che è circondato da fratelli e sorelle … e a Cana si unisce in matrimonio con una donna, forse la Maddalena. Un Messia che deve certamente molto alla tradizione apocrifa del vangeli e forse anche qualcosa alla letteratura sui testi ritrovati a Nag Hammadi e Qumran dopo la seconda guerra mondiale. La chiave per comprendere il significato dei nomi attribuiti ai "due figli di prostituzione" risiede forse negli opposti atteggiamenti manifestati nei confronti del messianesimo di Gesù da parte degli apostoli Pietro e Giovanni. L'apostolo Giovanni e la tradizione giudeo-cristiana sono i custodi di un messaggio messianico legato alla stirpe davidica di Gesù e all'obbedienza alla Legge ebraica. L'apostolo Pietro, invece, è colui che, disperando del successo della missione politico-sociale di Gesù e non volendo accettare la sconfitta, ne prostituisce allora il messaggio a vantaggio di una sua interpretazione di tipo salvifico, sul modello delle religioni orientali.
Ma la prostituta del finale è anche una "principessa", che ricorda la figura di Maria di Magdala e l'ammonimento a non considerare la morte di Gesù come un atto di misericordia nei confronti dell'uomo.


Autore - Gianfranco Massetti  - http://www.activitaly.it/immaginicinema/bunuel/bunuel_via_lattea.htm

 

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