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E il tempo non migliora.

Dal diario del Viandante

Villafranca Montes de Oca 30 mayo 2013

 

La permanenza ad Azofra è stata molto buona, rispetto agli standard a cui eravamo abituati e ne siamo ripartiti con un tempo non bagnato. Camina cammina è capitato di tutto, dalla pioggerellina fitta sui campi di golf di Cirueña, alla pioggia più pesante che mi ha accompagnato fino a Santo Domingo de la Calzada, fino alla grandine, che è stata la mia scorta fedele fin quando Redecilla Del Camino non è stata in vista, cioé circa 4,5 km.

Mentre percorro la via principale di Redecilla, mi imbatto nell'albergue Municipal, molto pulito, motlo spartano, con personale molto cortese. Mi piace, mi fermo per farmi una doccia calda, e dormire.

La stanchezza è tale che decido che il giorno dopo Jaco-trans mi porterà lo zaino alla meta successiva.... (in telefonate vanno via € 5,00, il costo del servizio è di € 7,00, ma la stanchezza ha il sopravvento sul buon senso.).

Decido di cenare nell'albergo vicino, menù del pellegrino 10 euro. Faccio per entrare e sulla porta trovo tutto contento e sorridente il signore ottuagenario triestino, mio coinquilino a Torres del Rio, che si impossessa di me tutto sorridente.

Beviamo una birra e ceniamo insieme e.... sopresa, paga lui.

Alle mie rimostranze (più che giustificate, credo), mi risponde con un serafico "Tu non ti ricordi, vero?"..... In effetti, non mi ricordo, che cosa dovrei ricordare? Evidentemente la domanda era stampata sulla faccia, perchè prosegue "L'altra mattina, ti sei presentato con una tazza di cioccolata calda e mi hai chiesto se la gradivo. Era quello che mi ci voleva e tu me la hai offerta spontaneamente. Ora tocca a me".

Ancora qualche rimostranza, ma inutile, e scopriamo che il mio ospite ha 90 anni, è partito da solo, contro il parere di tutta la famiglia; si è strappato un bicipite prendendo il bagaglio a mano sull'aereo e il medico dell'aeroporto gli ha impedito di fare gli sforzi che percorrere il Camino a piedi comporta..... così lui fa il Camino in taxi, sperando di rimettersi entro l'arrivo a Sarria, per poter fare gli ultimi 100 km. con le sue gambe.

Ci salutiamo, sono le 8.30 e vado a dormire. Mi addormento come un sasso.... a mezzanotte sono sveglio, ma non demordo e mi riaddormento. Insomma, fra pezzi e bocconi, arrivano le 5,30 e i solerti pellegrini cominciano i preparativi.

Sonnecchio fino alle 7.30, quando decido che è ora di andare. Mi preparo con calma, alle 8.00 lascio lo zaino per il corriere, vado a fare colazione nell'albergo vicino e alle 8.30 sono in strada, la marcia continua.

Passo attraverso campagne e paesi meravigliosi, la pioggia arriva solo un poco, in linea di massima, la camminata scorre senza intoppi meteorologici.

La coscia sinistra mi fa male, molto male. Evidentemente quella sensazione di insensibilità che spesso provo ha una motivazione che, sottoposta a stress, diventa molto dolorosa. Il Dolere cresce e diventa insopportabile. Faccio ricorso all'antinfiammatorio che mi ha suggerito Lio e dopo poco tutti i dolori si attenuano fino a scomparire, pur permanendo una sensazione di fastidio sopportabile.

Un po' provato, nonostante l'assenza dello zaino, arrivo a Villafranca Montes de Oca alle 13,10, considerato che ho percorso oltre 24 km., 5 ore e 10 minuti sono un bel tempo.... forse sono stanco per quello.

Arrivo all'albergue San Anton Abat e, caspita, roba di lusso. Il mio zaino mi aspetta lì alla reception. Solite cose, fin quando mi accompagnano alla camera dove c'è il mio letto singolo (8 euro). Prendo possesso del territorio e mi medico i piedi..... cazzarola, ho perso l'unghia del dito piccolo del piede destro... e ora?

Metto la pomata antibiotica, lo incerotto per bene e poi lo unisco all'altro dito. Speriamo bene.

Alle 19 servono la cena per 12 euro.... vediamo che propone lo chef.

 

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