
Il Cammino di Santiago
da laico

Pensieri e dubbi
La musica, il Tutto e il Nulla
Passata la festa, si ricomincia a pensare al Camino e alle sue implicazioni psico-fisico-filosofiche. Molti credono che percorrere il sentiero dell'agnosticismo sia più semplice di qualsiasi altra scelta; non è così.
Può capitare che scendendo le scale ci si trovi a fantasticare sui massimi sistemi e le strade tortuose della comprensione. La conoscenza non è mai semplice e riconoscere le proprie difficoltà nell'apprenderla non è mai segno di debolezza. Individuare degli strumenti per praticare esercizi intellettuali è prassi da seguire con cautela e determinazione.
Lutero amava la musica e fece sì che divenisse mezzo di relazione con il proprio Credo. Per musicare la parola di Dio, o quella che riteneva tale, non esitò ad adattare i salmi ad arie conosciute, per facilitare la memorizzazione delle proclamazioni di fede.
Molti furono i compositori che si cimentarono nel musicare pensieri religiosi profondi, e molte sono le opere che ancora oggi vengono regolarmente cantate nelle funzioni protestanti.
Affrontare la musica come veicolo di approfondimento interiore è prassi comune a molti musicisti, così come l'utilizzo delle vibrazioni che toccano l'essenza degli individui.
26 dicembre 2011
Pellegrinaggio
Col termine pellegrino si indica, in genere, un fedele che intraprende un cammino per finalità religiose legate alla sua salute interiore, alla ricerca della pace con l'Immanente e della salvezza eterna. Una preghiera in movimento, insomma.
Per questo motivo, quando mi trovo a parlare del mio progetto, il termine salta fuori quasi all'istante, unito a quello di pellegrinaggio, col chiaro significato di indicare l'azione che compie il pellegrino.
Uno sforzo ulteriore, potrebbe portare in un porto più sicuro e meno ovvio. Il pellegrinaggio non è necessariamente un cammino di fede, nel senso ristretto che si è voluto dare a questa parola, ma potrebbe tranquillamente essere un percorso nell'anima e per l'anima,; poiché, checché se ne dica, tutti hanno un'anima, tutti hanno quella forza interiore che ci distingue dai sassi e da tutte le altre cose.
L'anima è quell'entità che ci spinge ogni giorno ad affrontare con la dovuta curiosità la vita. Ove uno non abbia la necessaria dose di sete di sapere, subentra la sacralità e l'anima diventa il soffio di Dio, del Principio ispiratore che fa da propulsore al cammino dell'essere umano in questa terra.
Questo è il pellegrinaggio, un cammino, un percorso interiore. Niente a che fare con le camminate verso le grandi mete della Cristianità, la distanza serve a dare il tempo per pensare, serve a pregare (per chi vuole), serve per trovarsi di fronte alla vera essenza dell'individuo e imparare la lezione più complessa della vita: imparare a convivere con sé stessi. Questa è, forse, l'unica vera strada perché la Pace si alberghi in modo stanziale in noi, fino al momento in cui tutto si sbiadirà, fino a scomparire.
10 febbraio 2012
Il dolore
Una preparazione un poco più impegnativa mette subito in luce che la muscolatura viene sollecitata in un modo a cui non era abituata da tempo, troppo tempo.
I dolori immediati e quelli che si manifestano con crudele puntualità il giorno dopo, presentano il primo conto della prova da affrontare.L'esito è impietoso e recita più o meno così: "Sei vecchio".
Combattere contro il tempo che passa è un esercizio caro all'umanità, ma è sciocco.
Il tempo è un'entità astratta inesistente, che ci siamo inventati per la necessità di misurare il nostro deterioramento attimo dopo attimo, fino al disfacimento completo.
Dovrò rassegnarmi a pretendere qualcosa meno dal mio fisico in declino, ma credo di potergli chiedere lo sforzo per collegare il fisico col metafisico, quando non con lo spirituale. Questo posso chiederlo e sono sicuro che non mi deluderà.
Ho fatto i miei secondi 20 kilometri e devo dire che, dopo mesi di allenamento su distanze più brevi, salvo il primo strappo del 25 marzo, la sensazione è senza dubbio positiva, estremamente positiva.
Prima della partenza, ormai prossima, sarà opportuno eseguire un test prolungato su tre quattro giorni, ma penso che non ci saranno problemi.
Anche lo stato dei piedi è migliore di quanto pensassi, nessuna irritazione e/o vescica, ma un sensibile indolenzimento non posso nasconderlo, né negarlo.
La strada è tanta, ma non è impossibile.
27 aprile 2013
La semplicità.
Pensavo in questi giorni alla riflessione che mi era venuta, sul fatto che il Camino ti induce alla semplicità, all'essenzialità. In questa scarnificazione delle sovrastrutture imposte, vedevo solo lati positivi, ma sono veramente solo quelli? Mi viene come il dubbio che una frequentazione insistita con le esigenze di base dell'essere umano, possano generare un disagio nel rientro alla vita civile, fondato su fraintendimenti.
Forse rimodulare le analisi in modo più pacato e lento, può aiutare a farsi un'idea del perchè il cambio di paradigma è inevitabile, ma non per questo traumatico.
È un aspetto su cui dovrò ritornare.
22 ottobre 2013
Le palestre dello spirito.
Ieri sera ho reincontrato Gualtiero, una nuova conoscenza, rimasta ammaliata dall'avere conosciuto uno che aveva camminato per oltre 800 chilometri, per arrivare a Santiago de Compostela.
La domanda di rito è stata "e ora?"......
Già, e ora? E ora si continua nel quotidiano porsi infinite domande e chiedersi altrettanto infinite verifiche certo che il vero percorso sia appena all'inizio.
Mi sono capitati articoli per le mani riguardanti la Francigena, Su Camminu de Santu Jacu in Sardegna e quant'altro si voglia aggiungere a questa categoria nascente di palestre dello spirito: percorsi più o meno aspri, per lo più con un servizio di accoglienza in nuce.
Vedere che l'uomo è pronto in qualsiasi momento a erigere il proprio vitello d'oro e adorarlo, anche e soprattutto quando si tratti di sfruttare luoghi che vengono affrontati da moltitudini con forti motivazioni spirituali, fa venire un po' di malinconia.
23 ottobre 2013
Si vive solo due volte?
Incontrai Barbara e Paola durante la tappa che mi portava a Villadangos del Pàramo, durante una sosta per il dissetamento. Due parole scambiate mentre si tentava di riposare piedi e corpo, bevendo un po' d'acqua, ché male non fa.
Ho mantenuto i contatti su un sociale network e ieri Barbara ha inserito un messaggio sulla bacheca di un gruppo riguardante il "Camino de Santiago" in cui rendeva partecipi i suoi contatti della voglia di ripartire che l'esperienza ha lasciato in lei.
È una consolazione constatare che altri provano la mia stessa voglia di ritornare in quella che ad oggi (forse ancora in modo estremamente superficiale) considero l'isola felice dell'essere umano, che in quel contesto può respirare a pieni polmoni quello che doveva essere il nocciolo vero della libertà.
Se un Dio creatore esiste, di certo la libertà è, dopo la vita, il dono più prezioso che possa avere concepito per le proprie creature e facendone dono, si è dimostrato concretamente quel padre che i credenti richiamano nelle loro preghiere..
Certo, la rappresentazione della libertà sul Camino è un elemento, per certi versi, all'acqua di rose. Tutti quelli che si sono cimentati e si avventurano in questi territori dello spirito, hanno in tasca del denaro di plastica che consente di soddisfare con estrema facilità i bisogni che un pellegrino in viaggio incontra.
Ma se il pellegrino avesse le tasche vuote, com'era probabilmente una volta, incontrerebbe il favore delle persone che incontra, verrebbe accolto allo stesso modo? In estrema e brutale sintesi: l'accoglienza e la libertà che si assaporano, sono legati al denaro?
Tanto tempo fa un mio caro amico sosteneva che il possedere molto denaro è fonte di libertà. Un'affermazione così netta mi dette fastidio e ancora oggi la sopporto male, però è vero che senza quei pochi soldi in tasca, probabilmente il mio Camino sarebbe fallito miseramente.
Il collegamento Camino - denaro è una questione che non mi dà pace, perchè se questo è, si tratta solo di una vacanza a costi irrisori, millantata per cammino spirituale. Non mi meraviglia, quindi, tutta la schiera di cialtroni che capita di incontrare. Ma è vero anche che il Camino è quello che senti nella parte più profonda dello spirito.
Non sarà facile dipanare questa matassa.
3 novembre 2013