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Cominciano i passi

 

Dal diario del Viandante 22 maggio 2013 ore 6.00

Sveglia presto, lavato e vestito, preparato lo zaino, colazione con cioccolato caldo e petit pain au chocolat... caldo pure lui.

Sui Pirenei, al passo della route Napoleon è bufera anche stamani, scelgo di non rischiare, non me lo posso permettere e non seguo quei pochi giovani temerari che si avventurano nonostante le indicazioni contrarie dell'Associazione Amici del Cammino.

Mi incammino sulla D993. Sono le 7.20. Le deviazioni di percorso sono indicate in modo chiarissimo e variegato, con cartelli, piastrelle,mucchietti di pietre, frecce, cartelloni....non ci sono limiti alla fantasia.

La prima deviazione dalla D993, conduce in una dimensione svizzera: mucche e pecore in abbondanza su verdi pascoli bagnati da pioggia abbondante.

Mi imbatto in una fonte d'acqua contrassegnata da una conchiglia. Riempio la borraccia e, poiché c'è un bicchiere a disposizione, bevo.

Continuo lungo i sentieri e, improvvisamente, la Svizzera finisce e comincia un centro commerciale. Seguo le indicazioni e arrivo in Navarra.....nonostante la pioggia insistente è stato più facile del previsto, ma la mia giacca in microfibra non tiene più. Me la tolgo e la butto. D'ora in avanti userò la mantella.

Intravedo una comitiva di allegri pellegrini che prende la deviazioni per Orellana, ovvero cime tempestose..

Sono indeciso se seguirli o virare per Valcarlos, ma alla fine la seconda opzione prevale, il timore di una tormenta in quota mi impaurisce, non saprei come affrontarla. Continuo sulla carrettera nacional 135.

Arrivo a Valcarlos.

Poco dopo, la prima deviazione nei boschi spagnoli, in compagnia di "pellegrini" giapponesi e tedeschi, evidentemente non ancora informati che l'asse è finito col finire della seconda guerra mondale.

Una comitiva numerosa e compatta, ognuno col suo zainetto con tanto di conchiglia, che al confronto del mio sembrano borsellini.

All'uscita del sentiero, siamo ancora sulla 135 e il gruppo si ferma e comincia a bere e mangiare...."we're waiting for the bus" mi informa una genitle signora tedesca.

Pellegrini della fava..... a fare il percorso così sono buoni tutti... vadano affanculo, mentre la pioggia mi da un poco di tregua..

La seconda uscita dalla carrettera mi porta su di un sentiero in puro fango navarrese.

Le salite si fanno sempre più ripide e faticose e ricomincia a piovere

Gli ultimi 5 km. sembrano non finire mai....maledetta primavera.

Il tempo è dilatato, quasi immobile. L'ultima salita è dentro una nuvola. Mi fermo ogni 3 minuti per respirare. Non sono preparato per uno sforzo del genere, mentre loro sono molto preparati per me.

Un'ultima salita a gradini e sono certo che in vetta mi aspettano una croce e un centurione. Visibilità circa 30 metri. Tutto è avvolto in una nuvola di nebbia sempre più fitta.

In cima non c'è alcun supplizio, ma una chiesa impalpabile e un cartello con l'indicazione Rocesvalles km. 1,5.

Ci siamo, è tutto in discesa, dopo 20 interminabili minutivedo cmparire il tetto inconfondibile del castello-ostello di Roncesvalles.

Mi aprono, mi danno il benvenuto, mi informano su dove posso lasciare "los calzados" dove sistemare la "ropa" bagnata (dio sa quanta ne ho addosso) e mi assegnano la "cama" 201.

 

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